i nuovi iPhone saranno presentati il 10 Settembre e si chiameranno iPhone 11

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I nuovi iphone 2019 con tutta probabilità saranno presentati martedì 10 Settembre. Nell’ultima beta di iOS 13 distribuita agli sviluppatori è stata ritrovata tra le righe di codice un file di una immagine del calendario che riporterebbe proprio il 10 settembre. Poiché una simile immagine c’era nelle stesse situazioni anche lo scorso anno con la data di presentazione degli iphone 2018 per il 12 settembre e anche allora la cosa fu confermata siamo piuttosto certi della data. Quindi, a meno di una … “furbata” di Apple per disorientare un po’ tutti (cosa più probabile nel periodo Jobs, molto meno in quello di Cook molto meno attento all’uscita di spifferi circa i nuovi prodotti rispetto a quanto faceva Steve Jobs che era tremendo coi fornitori circa il fattore “segreto industriale del prodotto” prima della presentazione ufficiale dello stesso) tutto sembra convogliare verso questa data anche per innumerevoli motivi legati tra l’altro ai risultati economici della trimestrale in corso e che terminerà il 30 settembre .
Sempre tra le righe del codice dell’ultima beta sembra ormai certo che i modelli presentati saranno 3 che andranno a rimpiazzare iPhone XR, iPhone XS ed iPhone XS Max:

iPhone 11 da 5.8″ OLED display
iPhone 11R da 6.1″ LCD display
iPhone 11 PRO da 6.5 OLED display

Il nuovo iPhone si chiamerà quindi 11, l’11R prenderà imposto dell’XR e l’11 PRO del modello X Max. Vedremo poi se il termine Pro avrà anche ulteriori giustificazioni in funzionalità magari specifiche. Tra le novità ci dovrebbe essere anche una colorazione inedita verde che dicono sia molto accattivante. Confermata sembra anche la classica porta Lightning invece della comoda USB type C già usata nell’iPad Pro e ovviamente in tutti i Mac attuali. Confermato anche il nuovo comparto fotografico a due o tre lenti molto più potente ma di discutibile design se sarà quello di questa immagine…

Capisco perché Joni Ive abbia deciso di uscire da Apple se le scelte di design sono queste…

Rimane estrema curiosità sui prezzi. Viste le stime di vendita non eclatanti del modello 2018 e le affermazioni di diversi dirigenti Apple nei mesi scorsi che asserivano che a Cupertino sapevano come il prezzo risultasse un problema per la penetrazione del prodotto soprattutto in Oriente, ma non solo lì, ci si aspetta quanto meno un passo indietro nella politica di prezzo anche per sostenere una giusta strategica e rilevante fetta di mercato per la piattaforma iOS . Se malauguratamente in un prossimo futuro la piattaforma iOS dovesse scendere a livello di nicchia si potrebbe arrivare, come successo per Blackberry o Windows Phone alla decisione di qualche software house di cessare lo sviluppo per applicazioni fondamentali (vedi WhatsApp), che, in quei casi menzionati, decretarono poi rapidamente la morte della piattaforma stessa. Per questo, obiettivo lungimirante di Apple deve essere proporre dispositivi non solo “top class” ma di fascia anche solo medio alta e con prezzi necessariamente molto inferiori alla barriera psicologica dei 1000 € per mantenere una percentuale di mercato sostanziale. E l’iPhone oggi è il dispositivo sul mercato con la maggiore percentuale di guadagno tra quelli sul mercato. Lo stesso discorso vale non solo per l’iPhone ma pure per il Mac e per iPad anche se in modo minore. D’altronde se è vero che la storia tende a ripetersi Apple deve fare attenzione a non ritrovarsi, a forza di tirare la corda, nelle condizioni in cui era a metà anni 90 quando la percentuale di mercato del Mac OS era diventata troppo piccola e l’azienda, che si trovava quasi sul punto di fallire, fu costretta a richiamare e rigiocarsi la carta Steve Jobs . In un momento già difficilissimo divenne drammatica la decisione di Microsoft di smettere di proporre il pacchetto Office per Mac OS: fu solo grazie a Steve Jobs e ad un accordo commerciale anche molto criticato con MS che fece tornare Bill Gates sui suoi passi e alla decisione di riproporre Office per il Mac. Questo fatto riportò un po’ di ossigeno per rassicurare utenti, investitori, azionisti e tutta l’industria dell’informatica di allora che Apple aveva ancora speranza. Successivamente l’introduzione dell’iMac Bondi Blue, assieme a una razionalizzazione dei prodotti in listino Apple, permise l’inizio della rinascita e la florida espansione di cui godiamo anche oggi.
Ovviamente siamo lontanissimi da quella situazione.

Apple gode probabilmente, e da tempo, del miglior periodo economico e finanziario della sua esistenza ma certi segnali e certe rovinose strategie non vanno sottovalutate soprattutto se troppo a lungo viene portata avanti una politica di prezzo troppo elevata che va a colpire gli utenti e te ne fa perdere troppi per strada per eccessiva e controproducente avidità.